Il più delle volte ciò che indossiamo e parte di un processo culturale ben definito, le cui origini sono radicate negli albori della storia. Che sia uno stralcio contemporaneo o un riflesso del passato, i nostri capi sono l’emblema di un messaggio tramandato dalla nostra società , come un guardaroba lasciatoci in eredità utilizzato per raccontarci e per dire chi siamo.
Lo facevano le icone di stile che hanno rivoluzionato il mondo della moda, attribuendo a determinati abiti un nuovo simbolismo e significato, rendendoli “coolness”. Con la nuova collezione fw 25 26 Telacruda, brand di vintage contemporaneo guidato dall’imprenditore Donato Ambrosio che ha siglato un accordo di licenza quinquennale per la produzione e la commercializzazione a livello mondiale del brand Daniele Alessandrini, vuole rimescolare le carte ed emulare ciò che le sottoculture hanno proposto in passato, rimodellando in nuova chiave stilistica rendendo il tutto più attuale e mainstream.
In questa collezione vecchi stili e filosofie decennali, sono ricontestualizzati con canoni completamente nuovi e attuali. Il designer comprendendo le origini e le evoluzioni di questo mondo, lo ha preso come testimone e lo ha rimodellato radicalmente mettendo in mostra nuovi modi di raccontare la propria identità “L’Heritage”.
La nuova collezione, osserva attentamente il modo in cui cinema e arte con le loro icone, nel tempo abbiano influenzato le tendenze del mondo, plasmando dei canoni ben precisi.
Il military casual, con I suoi herringbone e gli utility pants degli anni 30 , si fondono con il mondo workwear di fine anni 50. Heavy cotton e canvass, gli assoluti protagonisti, raccontano, attraverso un design contemporaneo, le gesta
dei minatori del west America, pionieri e fautori della rivoluzione nel guardaroba maschile con i loro raw jeans.
Il tramonto in “Zabriskie point” con le sue sfumature abbracciano i temi etnici dell’Arizona e della cultura Navajo regalandoci memorie che ci riportano subito a un film di Sergio Leone.