A dire il vero, Casper non sarebbe esistita affatto se nel bel mezzo dell’estate non avessi amato un tipo che poi è sparito nel nulla da un momento all’altro. Ma, finché la caccia con la carabina per questo genere di esemplari maschili rimarrà una pratica illegale, resta solo l’ironia come arma di difesa.
E se l’ironia è un’arma Casper ne è la custodia perfetta.
Nata per esorcizzare il ghosting, è un fantasmagorico fazzoletto in maglia di cristalli che nasconde una pochette in raso di seta. Mentre la maglia viene cucita a mano dalle donne della Tuscia, la chiusura in ottone è realizzata ad Arezzo dal maestro orafo Stanislao.
Altrettanto artigianale è la lavorazione dell’ iconico manico con il nodo, realizzato a partire da una barra in metacrilato trasparente, prima scaldata e poi annodata a mano da Nando (che, si racconta, lavori il metacrilato da quando fu inventato!)
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