Progetti unici e irripetibili grazie a un minuzioso studio dei dettagli. Ma sempre riconoscibili per un’impronta che, in modo eclettico, lascia dialogare la memoria dei luoghi con complementi di arredo contemporanei come specchi, séparé, tessuti preziosi, piante e gli immancabili lampadari di Murano e chandelier Maria Teresa: un “caos elegante” che affascina e conquista il mercato italiano e quello internazionale.
Antonio Girardi è un affermato architetto di origini napoletane che nel 2009 ha fondato l’omonimo Studio, specializzato nella progettazione di alberghi di lusso, ristoranti e residenze private. Non solo. Oltre alla laurea agli Studi di Napoli Federico II, a un Master in Interior Design (MID) al Politecnico di Milano, la sua passione per questa professione lo ha infatti portato, insieme al suo team, a gestire anche la realizzazione di arredi e decorazioni, disegnati e prodotti su misura secondo le singole necessità di ogni progetto.
“Le mie architetture, e quelle che mi piacciono, sono fatte di dettagli – spiega Girardi che offre ai suoi clienti un servizio completo, dalla prima fase di progettazione alla chiusura del cantiere. Parliamo di progetti veloci e contemporanei e i contesti dove si inseriscono hanno spesso una storia da valorizzare. Come è successo per a-Ma-Re Capri, ad esempio…non appena mi hanno chiesto di lavorarci, ho osservato con attenzione gli spazi e ho abbracciato con entusiasmo il progetto, consapevole della “sfida” ma felice di poter lavorare in modo creativo tra i contrasti.”
Antonio Girardi concepisce il design come una narrazione che fonde tradizione e innovazione e utilizza i complementi per realizzare un “mimetismo scenografico” in cui gli elementi della sua cifra stilistica, riproposti in modi e misure sempre diversi, “catturano l’ambiente riuscendo a integrarsi con esso”. I progetti di Girardi partono sempre da una base architettonica classica, nella quale vengono poi inseriti elementi di design e oggetti provenienti da epoche e stili diversi creando un caos eclettico e ordinato. Con questa visione, l’architetto sta rivoluzionando il panorama dell’ospitalità, esaltando la bellezza e l’autenticità dei luoghi e creando vere e proprie esperienze di design.
Con a-Ma-Re Capri al Nettuno Beach (immagine in primo piano), Girardi realizza un ristorante-terrazza che affaccia direttamente sul blu della Grotta Azzurra a Capri. Un locale esclusivo che, oltre ad avvalersi della collaborazione del rinomato chef della pizza nel mondo Franco Pepe, è arricchito dalle ceramiche di Vietri che evocano la bellezza del paesaggio e l’artigianalità locale attraverso colori, forme e pattern. Un tratto, quello campano, che si ritrova sia negli spazi che nella proposta gastronomica de l’Osteria La Segreta in via Margutta a Roma, voluta da Girardi e realizzata come un’osteria contemporanea in cui il design dialoga con l’arte delle tante opere esposte come in una prestigiosa galleria. Per questo progetto c’è stato anche uno studio diretto della proposta culinaria, per proporre un’identità classica, tradizionale e non gourmet.
Viaggiando dalla Capitale al cuore di Malta, troviamo il Luna Restaurant di Palazzo Parisio, un locale che, rinnovato nel 2023, rende omaggio alla storia locale fondendo eleganza e design contemporaneo. Qui, i toni neutri e dettagli verdi richiamano il giardino di questa elegante residenza privata risalente al Diciottesimo secolo, mentre elementi in marmo, tessuti Rubelli e decorazioni artigianali evocano l’atmosfera autoctona.
L’architetto Girardi conferisce a ogni progetto un’identità unica, sempre mirata a valorizzare la storicità del luogo su cui interviene, sia che si tratti di un ristorante che di una struttura ricettiva. Nel D.O.M. Hotel di Roma, ad esempio, l’ex convento di via Giulia riprende vita grazie a un progetto di rigenerazione decorativa che conserva la memoria del palazzo contaminando sacro e profano, ed elementi architettonici del Seicento con oggetti di design contemporaneo come le stampe di Andy Warhol. Un luogo unico a metà strada tra una modern gallery e un club d’epoca.
A pochi passi, Palazzo Dama accoglie gli ospiti in un ambiente che combina la raffinatezza del liberty con tocchi moderni, offrendo un giardino con piscina che si rivela una vera oasi nel cuore di Roma. Sempre nella Capitale, Girardi trasforma il Notorious, storica discoteca romana, in un luogo dal fascino senza tempo, con velluto blu, luci soffuse, specchi con finitura antica e cornici specchiate con decorazioni gialle.
Tornando in Campania, il re-styling de Il Riccio, rinomato locale all’interno del Jumeirah Capri Palace, rende omaggio alla tradizione caprese, con cabine in legno e dettagli in stile nautico che evocano gli yacht degli anni ’50 e ’60.
“Nel mio futuro professionale c’è tanta creatività e tanta armonia, un connubio che mi aiuta a figurare progetti unici e innovativi – continua Girardi. C’è sempre un po’ di me in tutti i progetti, faccio in modo che tutti gli elementi che propongo e che scelgo siano in armonia con l’ambiente che li accoglie, ogni dettaglio è importante per creare la giusta atmosfera e la giusta accoglienza. Il mio è un lavoro che mi proietta nella bellezza e nelle prossime realizzazioni ci sarà sicuramente ‘occhio e cuore’, quel tocco di veracità spontanea.
Tradizione e innovazione, quindi. Dove ogni luogo possa essere valorizzato al meglio, al massimo delle sue potenzialità. Un mix eclettico che, però, dona armonia, giuste proporzioni e voglia di viverci.Spazio anche al custom-made, per rendere ogni progetto speciale e irripetibile: nei progetti residenziali, così come nelle soluzioni alberghiere, ma anche oltre, l’obiettivo dell’architetto Girardi è quello di continuare a generare ambienti caratterizzati da atmosfere calde e piacevoli, attraverso la scelta dei giusti materiali, dei tessuti più idonei e grazie al massimo grado di personalizzazione: “Il mio lavoro è un dialogo nel bello. Creo ambienti che appaiono come fossero già vissuti, cristallizzati nel tempo, dove ci si sente subito a casa”.
“Pongo grande attenzione anche alla funzionalità dei miei progetti, soprattutto nelle realizzazioni alberghiere e d’hospitality. Senza una buona distribuzione degli spazi, un buon controllo dei flussi e del dialogo tra operatività, architettura e design, un progetto non sarà mai di vero successo per quanto bello possa apparire. Un grande back office fa un grande front office, agevolo il gestionale mettendolo in dialogo con l’estetica del posto” conclude l’architetto Girardi.
