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La pentola cubica l’ultima trasgressione di Alessi firmata da Aldo Rossi

Transgression: le regole servono, ci mancherebbe altro, ma accettare supinamente un sistema di regole, ha anche il rischio di subire una visione statica del mondo e almeno nel caso dell’industria può diventare un forte freno allo sviluppo. L’accettazione del rischio legato alla trasgressione delle regole vigenti, è invece una costante nel design italiano. Ritengo che un moderato accenno di trasgressione delle regole della tecnica, del marketing o dell’estetica sia auspicabile per fare della vera innovazione di prodotto, come dimostrano tutti i migliori esempi del design italiano.” Alberto Alessi

La fascinazione di Aldo Rossi per la forza espressiva dei solidi geometrici è nota ed è stata una colonna portante del suo lavoro. La cubica ne è un esempio straordinario: un volume semplice e primitivo che viene calato in un ambito estraneo, quello degli utensili per la cottura.

Una trasgressione probabilmente ispirata dalle pentole a base quadrata della cultura gastronomica giapponese, con la quale l’autore era entrato in contatto durante il progetto del complesso alberghiero Il Palazzo, eretto a Fukuoka alla fine degli anni ’80. “La cubica” viene prodotta per la prima volta nel 1991. Rimasta in catalogo per pochi anni a causa dell’estrema complessità produttiva, è riedita in esclusiva per il centenario di Alessi, continuando, incurante degli anni, a sorprenderci con la sua forma trasgressiva.

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Undicesimo progetto della Alessi 100 Values Collection, la cocotte di Aldo Rossi traduce magistralmente la tensione a trasgredire gli schemi consolidati che Alessi ha assunto a valore fondante dell’azienda.

Secondo Alberto Alessi, con la casseruola “La cubica”, Aldo Rossi è riuscito a creare “un caso da manuale di trasgressione delle regole”, capace di “fare tabula rasa della descrizione tipologica convenzionale ed esplorare nuove strade, almeno apparentemente contraddittorie della via principale.” Una pentola cubica per quanto bellissima sembra infatti inconciliabile con la logica, ma sorprendentemente “La cubica” si presta perfettamente alla preparazione di risotti, carni e molteplici altre preparazioni culinarie per una cucina sana e con pochi grassi. Grazie alle proprietà conduttive dell’alluminio, all’alto spessore delle pareti e del fondo, nonché alla pressione esercitata dal pesante coperchio, una volta raggiunta la temperatura desiderata si può ridurre l’intensità della fonte di calore, ottenendo un miglior risultato di cottura in un tempo ridotto e preservando i principi nutritivi degli alimenti.

Per celebrare “Transgression”, uno dei valori portanti di Alessi, il brand ha realizzato due digital video.

Nel primoAntonio Marras si descrive come un creativo poliedrico e poco legato alle convenzioni: “Mi piace veramente provare a osservare le cose da quella che chiamo la distanza prospettica, immaginandole in altre vesti,” racconta, “Trasgredire è proprio così: infrangere le regole e i codici, provare veramente a vedere, trovare delle altre soluzioni”. Secondo Antonio Marras, solo trasgredendo le convenzioni si possono creare delle cose nuove: “Chi ha detto che una pentola debba essere rotonda e chi ha detto che un abito per forza debba essere indossato?”.

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Nel secondo video dedicato a questo valore, Alberto Alessi dialoga con il designer israeliano Ron Arad. I due riflettono sull’importanza della trasgressione come condizione per essere realmente creativi. “Siamo sempre stati spinti dai designer a trasgredire le regole”, racconta Alberto Alessi, “che fossero tecniche, estetiche o di marketing”. Valore fondante dell’azienda, la trasgressione caratterizza il lavoro di Ron Arad, che per Alessi ha disegnato diversi prodotti, riscrivendo le regole degli oggetti del nostro quotidiano: “le persone dicono che io mi ribello alle regole, in realtà semplicemente non le prendo in considerazione. Non mi ribello alle convenzioni, solo non ho nessuna attrazione per esse”.

alessi.com

About Antonio Marras

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Antonio Marras è un fashion designer, uno sperimentatore che attraversa tutte le declinazioni della cultura visiva con un approccio intensamente personale. È conosciuto proprio per la sua curiosità intellettuale e per la profondità della sua ricerca che, sempre lontana dagli stereotipi, è capace di spaziare dall’arte al teatro, dall’architettura al design. La moda, per lui, è il legame con gli altri linguaggi, un nuovo alfabeto che può comunicare con tutti. Dal suo atelier in via Cola di Rienzo a Milano, Marras ha costruito il multi-brand, noto in tutto il mondo, che porta il suo nome.

“Il termine trasgressione deriva dal latino “trans” (oltre) e “gredior” (andare). Il significato di questo termine era legato all’idea di oltrepassare, allo spostarsi attraverso il superamento di un ostacolo. Non è proprio questo movimento che ci rende uno diverso dall’altro e che resta unico per ogni individuo? Non è forse questo che consente di realizzare la propria autenticità?” Antonio Marras

About Ron Arad

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Nato a Tel Aviv, ha studiato alla Bezalel Academy of Arts and Design a Gerusalemme e all’ Architectural Association School of Architecture a Londra. La carriera di Ron Arad come designer inizia con la Rover chair, un sedile in pelle di una Rover V8 2L ancorato su un telaio tubolare in acciaio. Nel 1981 è stato co-fondatore dello studio di design e produzione One Off. La sua successiva instancabile sperimentazione con le possibilità dei materiali e della tecnologia, e la sua radicale riconcezione della forma e della struttura degli oggetti lo ha portato a essere all’avanguardia nel campo del design e dell’architettura contemporanea. Ron Arad ha progettato per i principali marchi internazionali di arredamento e design, tra i quali Magis, Vitra, Kartell, Moroso, Alessi, Swarovski. Ha vinto numerosi premi internazionali, il suo lavoro è presente in decine di prestigiose collezioni pubbliche ed è stato ampiamente esposto in mostre da record, tra cui il MoMA (NYC), il V&A (Londra) a il Centre Georges Pompidou (Parigi).

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