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La collezione AI 2021 di Mahr: dal Pilates all’Athleisure

Dalla California a Roma, passando per New York: Mahr, non un semplice brand di athleisure ma un vero e proprio viaggio di formazione, che si muove svelto, a passo di danza. Lo stesso passo che la sua fondatrice, Monia Furnari, ha imparato sin da bambina, nell’accademia di Enzo Paolo Turchi, dove ha studiato i fondamentali del balletto con un body blu fondale, ancora gelosamente conservato. Lo stesso passo che ha deciso di cambiare, spostandosi in California, dove studia e affina, nel 1998, il Metodo Pilates. Una sinfonia che si è fatta completa e conclusa nel 2020, quando, all’epilogo di un percorso interiore di rinascita, ha deciso di lanciare Mahr, in onore di Martha Graham, pioniera della danza moderna e di tutte le donne alla ricerca di un nuovo capitolo.

Stella polare che ha guidato questo itinerario interiore, direttore d’orchestra di una sinfonia dal carattere acceso, oltre a Martha Graham, è senza dubbio Joseph Pilates, imprenditore tedesco e inventore dell’omonimo metodo di allenamento, ideato all’incirca negli Anni ‘20, nella convinzione che avere il controllo della muscolatura, equivalga, in fondo, ad avere il controllo della propria vita.

Un assunto che suona come profetico a Furnari che si affina con l’applicazione del Metodo Pilates, nelle classi californiane dei migliori istruttori a livello mondiale, e che fiorisce quando – tornata a Roma – diviene insegnante privata di una comunità di donne diverse per provenienza e lavoro, giornaliste, imprenditrici e donne di spettacolo. Una sorellanza proficua, che la porta a immaginare una linea di ready-towear adatta alle loro esigenze, atletiche e stilistiche, e che si colora delle tinte forti delle sale d’allenamento di Los Angeles nei primi 2000 e subisce inevitabilmente le influenze iconografiche-televisive a cavallo tra Anni ‘70 e ‘80, dalle Charlie’s Angels a Supercar.

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Collezione Autunno-Inverno 2021-2022

Una costellazione al femminile, la linea di abbigliamento e athleisure Mahr ruota intorno all’iconico Tweggings, modello brevettato a livello europeo: un’onomastica che fa riferimento al twenty, anno di nascita del brand, ma anche della disciplina del Pilates, si differenzia dal classico leggings per la sua vita alta 20 cm, capace di abbracciare – senza costringere – le diverse fisicità. Declinato in – ça va sans dire – 20 varianti cromatiche, è disponibile nella versione più casual senza staffa, Joe, in onore di Joseph Pilates, e quella classica, Martha, da sfoggiare durante gli allenamenti.

Un guardaroba a cui si aggiungono le tute in lycra Vicky, Peggy – in onore della dj Peggy Gou, da cui mutua un approccio più modaiolo, privandosi delle maniche – e il modello Cher, di ispirazione seventies, con fasce incrociate sul seno. Accese in un arcobaleno cromatico che annovera tinte glossy come il rosso ribes o matte come il blu fondale, si accompagnano ad una fascia coordinata, da usare, a seconda delle necessità, come top, cintura, o persino elastico per gli esercizi di resistenza.

Il tributo all’icona italiana è pagato dal crop top Raffaella, pioniera nello sdoganare la danza sugli schermi televisivi, rendendola pop. L’approccio più statunitense, attento al benessere e alla cura di sé, è invece nel body Jane, con lo stesso scollo a V sul davanti e tondo sul retro, che sfoggiava Jane Fonda nei suoi vhs di workout passati alla leggenda. Più spiccatamente sportwear, il top Clara e i biker Rudy – omaggio a Nureyev, definito il più grande danzatore del XX secolo.

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A concludere la sinfonia stilistica, il modello Roger, giaccone genderless con maniche staccabili e completamente trapuntato per entrambi i lati, omaggio a quel Prince Roger Nelson
icona della musica soul e funk che, pur non venendo dal mondo della danza, ha sdoganato sui palchi, nelle arene e nei video musicali, pantaloni a vita altissima spesso disegnati dalla sua stessa mano.

Una proposta che, per il suo stesso DNA, tende ad uscire dalle palestre e dalle sale di allenamento, e vivere al meglio anche in città, declinandosi agevolmente come soluzione lifestyle: i crop top si abbinano alla perfezione a pantapalazzo in denim a vita alta, sulla scia di quelli sfoggiati per le strade di Beverly Hills da Farrah Fawcett, mentre i biker si abbinano a blazer da indossare sopra felpe over, per un appeal dall’eleganza quotidiana, da sfoggiare nel tempo libero. I body, invece, si sposano alla perfezione con mom jeans e sneakers, mentre il giaccone dallo spirito più spiccatamente outerwear, è adatto a scampagnate fuoriporta, con pantaloni a costine e maglieria preziosa.

Una collezione, quella di Mahr, che pur prendendo a piene mani da un immaginario che tocca entrambe le coste statunitensi, si affida al saper fare italiano: la lycra è infatti prodotta da Carvico, azienda bergamasca leader mondiale nella produzione di tessuti elasticizzati indemagliabili, che fornisce a Mahr una consistenza dalla qualità altissima, resistente a pilling, cloro, creme e olii solari e offre un fattore di protezione UPF 50+ dai raggi UV. Il laboratorio di produzione è invece a Roma, dove ogni sarta segue il singolo capo dalla pezza di tessuto originale – tagliandolo e cucendolo personalmente – fino al prodotto finale, rendendo ogni pezzo unico perché lavorato a mano. Un brand pensato e realizzato da donne, per le donne, ogni corpo è valorizzato e celebrato, con taglie che vanno dalla XS alla tripla XL.

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Una filosofia che si concentra ed esplode nella nuova campagna, scattata da Riccardo Ferranti, che ingloba in 6 scatti i 6 principi del pilates: relax, concentrazione, core, flow, precisione e controllo. Assiomi che sono interpretati da un trittico di donne che nel mondo di Mahr sono libere di vivere alle loro condizioni, di sentirsi valorizzate anche uscendo dalla propria zona di confort, e soprattutto di ballare al proprio ritmo.

www.mahrstore.com

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