Mantero per la sua nuova collezione abbigliamento donna autunno-inverno 2022 ha trovato ispirazione nel romanzo d’esordio Sette Mari, Tredici Fiumi, di Monica Ali – scrittrice inglese di origine bengalese – attraverso il quale raccontava il senso di straniamento e la mancanza di radici culturali della protagonista – bengalese trapiantata a Londra – che misurava la distanza dall’amata sorella – rimasta in Bangladesh – non in chilometri o di fuso ma utilizzando il simbolismo dei mari e dei fiumi da attraversare per potersi riabbracciare.
Il messaggio alla base della collezione stravolge la malinconia che spesso si ritrova abbinata al concetto di lontananza e fa delle distanze, delle differenze, delle tradizioni eclettiche, delle unicità dei luoghi, il suo punto di forza. Un delicato senso di straniamento si sviluppa qui come caratteristica di originalità e diventa valore, si trasforma in ricerca, sviluppa curiosità, affonda le radici nello studio del nomadismo culturale, reso intuitivo ma mai banale.
Il fine è quello di rendere più vicini, attraverso l’evocazione, intensi paesaggi geografici ed emotivi, persi nel tempo e in uno spazio spesso sconosciuto o lontano – che si è trasformato. Tradizioni, storie popolari, simboli: quello che un popolo ha, possiede, non solo viene condiviso, mostrato, narrato ma viene trasformato da un’operazione di rilettura totalmente rispettosa.
Ecco quindi la scelta di modella e location per le immagini di Campaign: una donna giovane, dallo sguardo fiero, che mescola tratti orientali e sud americani a un’attitude europea, concentrando su di sé la quintessenza di quel mix culturale ed etnico che sempre di più caratterizza le nostre società moderne; come cornice degli scatti è stato scelto un luogo aspro e romantico al tempo stesso, dove roccia e brughiera si addolciscono e fondono grazie alla luce invernale e alla vibrazione dei colori dei capi.
I disegni sono ricchi, dettagliati, magnificenti. Rose importanti di origine francese, bordure floreali di inizio ‘800, motivi patchwork che nascono da foulards d’archivio. I tessuti sorprendenti alternano effetti lucidi, come quello del twill di seta, alla calda opacità del velluto, del crêpe de chine o del sontuoso Resilk.
E come sempre in ogni capo i dettagli fanno la differenza, a testimonianza della sartorialità e
amore profondo per un prodotto destinato a essere al di sopra delle mode passeggere: ricami in lana su una leggera sciarpa in seta, bandeau con frange annodate, calde e avvolgenti maxi sciarpe con peneri, nastri in seta con nappe, abiti contemporanei che giocano su volumi rilassati, asimmetrie appena accennate, corpose materie che arricchiscono le silhouettes dense di richiami “arty country”.
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