Alessandro Guerriero e Vito Nesta hanno collaborato per creare la collezione Alchimie, che rappresenta un connubio tra memoria e design contemporaneo, unendo le visioni creative dei due artisti. Guerriero, noto per il suo lavoro nel movimento post-avanguardista italiano degli anni ’70 e ’80, e Nesta, designer pugliese con uno spirito cosmopolita, hanno dato vita a una serie di porcellane e complementi d’arredo che fondono il gusto decorativo di Nesta con la poesia di Guerriero.
Alchimie è un omaggio al passato del design italiano, in particolare al lavoro di Guerriero, fondatore dello Studio Alchimia e promotore del moderno social design. La collezione non si limita solo ai prodotti, ma si estende anche alla mostra “Nella pancia del Guerriero”, curata da Sara Ricciardi e in programma durante la Milano Design Week, esattanmente dal 12 aprile presso lo Spazio Vito Nesta in via Ferrante Aporti 16. Questo evento rappresenta un ponte tra passato e presente, unendo le generazioni e promuovendo un messaggio di apertura e inclusione nel mondo del design.
La collezione Alchimie comprende una varietà di oggetti, tra cui piatti, tazze, vassoi, vasi, mani anatomiche, pouf, plaid, cuscini e tovaglie, caratterizzati da un mix di stili e tecniche. Gli oggetti sono realizzati con materiali di alta qualità, come porcellana, poliuretano, velluto e lino, e sono prodotti in diverse regioni italiane, come Deruta per le porcellane e Napoli per le mani anatomiche.
L’allestimento della mostra riflette lo spirito innovativo e onirico di Guerriero, presentando in modo asimmetrico e non cronologico le opere dell’artista, coinvolgendo il pubblico in un’esperienza emozionale e visionaria. La collaborazione tra Nesta e Guerriero rappresenta un dialogo intergenerazionale e un’opportunità per scrivere una nuova storia nel mondo del design.
Qualcosa in più sulla mostra: “Nella pancia del Guerriero”
ALCHIMIE
Nella pancia del Guerriero
Vi siete mai addentrati nell’anatomia di un pensiero alchemico? Il caos intimo del Maestro Alessandro Guerriero esplode tra le forme che hanno provocato pensieri alternativi e ridisegnato un approccio radicale alla realtà. Con spirito romantico slabbrare lo sguardo e spolverare di magia il quotidiano, questa è la sua invocazione.
Una mostra in cui afferrare interrogativi, dove possiamo prendere in dono i suoi fallimenti per ricordarci che essere nel processo significa lasciarsi anche cadere.
Letture, video, annotazioni, oggetti, tutti elementi parte di un’unica ricerca per trovare la formula magica della perfezione in maniera incorruttibile.
E forse la perfezione non è che il grande esercizio dell’imperfezione continua.
Alessandro lo sa quanto sia irraggiungibile e proprio per questo il nostro guerriero ci tiene lì, nella pratica quotidiana dell’esplorazione, della perdita, dell’innesto, della provocazione.
E ’la tavola del Bagatto, dove tutto è un principio, in cui si combinano gli elementi in
maniera instancabile perchè qualcosa accada. Un viaggio tra collezioni d’epoca, oggetti reinterpretati, nuove produzioni e stampe ma ancora, l’attività nell’impegno sociale, nell’insegnamento, nella scrittura, nella poesia. È una mostra che apre in modo asimmetrico, tachicardico, non cronologico alla produzione onirica e sempre attuale di Alessandro, rivelatrice del pensiero progettuale del grande maestro, in cui il pubblico si lascia travolgere dall’emozione creativa e visionaria di un grande artista. In un labirinto di segni visivi che animano lo spazio. L’uni-verso diventa il di-verso. L’uno così diventa Altro.
https://www.vitonesta.com