MFW, Laura Biagiotti Autunno-Inverno 24/25

Biagiotti reiventa le sue icone: la maglieria, per cui Laura ha ricevuto l’appellativo di “Queen of cashmere” dal New York Times; il bianco, nel suo significato letterale e in quello metaforico di luce, apertura mentale e rinascita; il legame con la città di Roma. La collezione Biagiotti per l’Autunno-Inverno 24/25 mette al centro la colonna, in una rappresentazione didascalica e contemporaneamente simbolica, e celebra le donne come pilastri fondamentali della società. Le colonne nell’architettura sono quasi sempre presenti in gruppi, sostenendosi a vicenda e creando una struttura solida e duratura.

È il nuovo “gioco di squadra” suggerito dalla moda Biagiotti che non ha mai avuto la pretesa di imporre alle donne una forma, una sostanza prefabbricata, ma si è sforzata sempre di interpretare le istanze del quotidiano, ponendosi come alleata delle donne attraverso le emancipazioni e i grandi cambiamenti. Le colonne sono anche e soprattutto elementi decorativi: un invito a esprimere una nuova saggezza creativa, enza perdere di vista la propria forza.

La colonna Biagiotti gioca con un ossimoro e diventa fluida, morbidissima, nelle stampe di seta che la riproducono e nelle pieghe del plissé: un messaggio di leggerezza, nell’abito e nello spirito, suggerito anche dal set della sfilata incorniciata da colonne metafisiche di toulle e luce nella storica e amatissima sede del Piccolo Teatro di Milano.

La collezione sublima le icone della città eterna: l’opulenza artistica, la grande bellezza cinematografica, lo stile di vita. La colonna è lo stilema di un guardaroba che cattura l’essenza di Roma: la leggerezza delle pietre che, per magia alchemica, si sciolgono nell’acqua delle fontane.

La maglia viene lavorata con punti e intrecci scolpiti come bassorilievi. Stampe, forme e decori si mischiano nel grande crogiolo culturale che da sempre identifica la città. La
palette cita l’ampia gamma delle sfumature di Roma, filtrate dal sole e dal tempo. Il bianco grezzo del travertino incontra i riflessi d’oro delle Cupole e i chiaroscuri delle architetture, che virano in una composizione di beige fino al contrasto bianco/nero.

Il Bianco Biagiotti apre la sfilata con un cappotto di cashmere double-face, avvolgente e ieratico, con panneggi che ricordano quelli di una statua. Si alternano completi dall’appeal sportivo con composizioni di trecce, ad abiti double dalla linea scultorea; tailleur essenziali ad abiti fascianti.

La colonna è leggerissima negli abiti stampati dalla linea a peplo; viene ricamata con fili dorati nel cappotto di cashmere bianco double-face; è in rilievo, quasi un effetto 3D, nelle piegoline couture sul tubino.

Volumi plastici, panneggi e proporzioni inedite attivano nuove energie e ritrovano la donna nella sua unicità, che si può riconoscere in forme femminili e romantiche anche nell’abito da lavoro.

La colonna è simbolo e significato nell’abito di maglia jacquard che riproduce il fusto scanalato e il capitello di una colonna ionica, indossato con i nuovi occhiali-mascherina, rivisitazione dell’iconico modello degli anni ‘80, e interpretato oggi con il monogramma LB.

Il completo da lavoro dalla linea maschile, in gessato lurex, si addolcisce con la cappa di maglia che avvolge come un abbraccio, ed è inseparabile dalla nuova borsa Monogram Gold, con il marchio intarsiato. Il tubino di maglia è impreziosito da sfarzosi ricami di cristalli, riprodotti anche sulle maniche del cardigan oversized.

Il cashmere si evolve e si trasforma nei completi con le frange, che nascono dall’intreccio di fettucce, ricoperte di piccoli cristalli, libere di sciogliersi al fondo per dar vita ad abiti dinamici e danzanti. La colonna dell’iconico profumo Roma di Laura Biagiotti, lanciato nel 1988 e diventato un grande classico della profumeria amato in tutto il mondo, si trasforma in un ciondolo dorato, quasi un totem, nella collana intrecciata.

“La moda è una cultura che unisce, che crea un senso di appartenenza, di comunità. E la scommessa della “nuova moda” è coniugare l’intuizione creativa con la vestibilità, lo spirito con il corpo, il virtuale con il reale. I nostri sono abiti che si trasformano, diventano il nuovo cronometro della moda, per adeguarsi alle variazioni dell’ora e dell’ambiente. Affrontare il presente richiede sempre più di imparare a guardare la realtà circostante con occhi diversi e, insieme, di rendere visibile ciò che la mente e l’immaginazione suggeriscono.” Lavinia Biagiotti Cigna.

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