Da un’esigenza personale di Manuel Corona (foto di copertina), giovane imprenditore romano di trentuno anni con alle spalle importanti esperienze nel settore della cosmesi, nasce Shampora, la prima linea di haircare personalizzata . Ogni prodotto è realizzato appositamente per le diverse esigenze del cliente. L’elemento che rende Shampora unico nel suo genere è che ciascuna formulazione viene costruita intorno alle esigenze della singola persona. Si offre una linea dedicata che, partendo dalle diverse esigenze dei consumatori, riesce di volta in volta a coprire le necessità specifiche di ogni tipo di capello e personalità. Merito di un innovativo algoritmo che raccoglie le risposte rilasciate dall’utente sul sito di Shampora e analizza tutte le potenziali combinazioni tra i diversi dati raccolti. Questo riesce a proporre una composizione personalizzata unendo gli ingredienti più adatti.
“L’idea è nata perché anni fa non riuscivo a trovare lo shampoo più adatto ai miei capelli ricci, pur lavorando all’epoca in uno dei colossi del settore beauty e haircare”.
Manuel Corona
Le domande poste dal sistema al cliente, a cui questi può rispondere in maniera molto veloce, sono in tutto trenta e puntano a ottenere un quadro quanto più completo dei propri capelli, come ad esempio tipologia, lunghezza, spessore; se sono crespi o tinti, qual è la percentuale di capelli bianchi o se sono stati effettuati trattamenti particolari. Sono poi diversi i quesiti dedicati alle specificità della propria cute o allo stile di vita praticato; questo, infatti, può influire sullo stato di salute dei capelli.
La personalizzazione arriva anche a far scegliere al consumatore la profumazione preferita tra cinque opzioni proposte da Shampora, inclusa una neutra in caso di intolleranze agli allergeni presenti nelle fragranze, e la possibilità di scrivere il proprio nome sul flacone.
“Ogni flacone che esce dalla nostra azienda è un pezzo unico, se così si può definire, in quanto formulato appositamente per il nostro cliente”
L’approccio artigianale di Shampora si ritrova anche nel confezionamento del singolo prodotto, così come nel rapporto “stretto” che si instaura con il cliente.
“Se la giusta composizione per le esigenze dell’utente non viene centrata al primo ordine, Shampora la riformula nuovamente” – spiega Manuel Corona. – “Una caratteristica impossibile da ritrovare in altre realtà del settore haircare.”
Applicare l’intelligenza artificiale al beauty: l’algoritmo di Shampora
Shampora nasce a Roma due anni fa, dove i quattro founder Manuel Corona, Mirco Peragine, Irene Gullotta (foto di copertina) e Francesco Rizzotti, in un piccolo laboratorio di 70mq realizzavano tutti i prodotti a mano con uno spirito quasi da bottegai. Oggi l’azienda si è trasferita in uno stabilimento di 1000 mq, dove molti dei processi sono stati automatizzati per permettere di scalare la produzione. Sono infatti alcune macchine e robot a occuparsi ormai direttamente di realizzare tutti i prodotti all’interno dei laboratori.
“Una trasformazione necessaria ma che ci ha consentito di crescere e raggiungere risultati importanti per un’azienda così giovane, soprattutto in un settore competitivo quale quello del beauty e della haircare”
Mirco Peragine co-Founder e CMO.
“Ogni risposta ottenuta dal sito web equivale a uno o più data point a cui viene associato un punteggio che ha un diretto riscontro sugli ingredienti da utilizzare. In base alle associazioni create dall’algoritmo, viene scelto il giusto mix e dosaggio per la realizzazione del prodotto finale”
Francesco Rizzotti co-Founder e capo del reparto scientifico.
Un simile processo è possibile grazie al know-how del team di chimici dell’azienda, provenienti dai settori del pharma, della galenica e della cosmesi, i quali studiano le migliori formulazioni possibili per ogni esigenza richiesta. I loro studi vengono poi riportati sotto forma di calcoli utilizzati dall’intelligenza artificiale di Shampora per individuare la formula più corretta per ogni singolo caso.
Questo sistema consente all’azienda di intervenire in modo puntuale ogni qualvolta un cliente rilasci un feedback sul prodotto ricevuto. A ognuno di questi, infatti, viene associato un punteggio tramite cui un sistema di machine learning riesce a individuare quali siano gli ingredienti che hanno funzionato e quale mix è da preferire per il caso specifico analizzato, creando uno storico da cui partire per proporre nuove composizioni. È così che Shampora riesce a migliorare costantemente le sue formule, arrivando a sviluppare il prodotto migliore per ogni cliente. L’azienda ad oggi ha analizzato oltre 300mila tipologie di capelli di donne solo in Italia.
Una rivoluzione nel settore haircare e un’attenzione costante alla sostenibilità
“Siamo un brand che parla direttamente al consumatore, con l’obiettivo di trovare la miglior formulazione per le sue esigenze. Quando queste cambiano, cambia anche il prodotto che Shampora può offrirgli, a seconda di come evolve nel tempo il suo tipo di capello”.
Irene Gullotta co-Founder e Head of Operations
Spesso oggi si tende ad acquistare un prodotto beauty spinti più da modelli aspirazionali proposti dalla comunicazione e dalla pubblicità che dalla qualità del prodotto in sé. Shampora vuole farsi portavoce di un cambiamento radicale, proponendo un modello di hair-care che riporti al centro le specifiche esigenze di ogni consumatore e realizzando prodotti su misura.
La scelta di offrire un prodotto ad alta personalizzazione nasce anche da un’esigenza particolarmente sentita dell’azienda e cioè di realizzare dei prodotti sostenibili, con l’obiettivo di ridurre gli acquisti compulsivi che caratterizzano in particolar modo il settore beauty. Rimanere “fedeli” a un prodotto che funziona consente infatti di fare l’acquisto di un solo prodotto nel tempo, evitando sprechi inutili.
Un’altra caratteristica di Shampora, dovuta proprio all’unicità del prodotto, è di realizzare“just in time”, quindi solo quando arriva l’ordine. Questo consente all’azienda di non avere stock invenduti in magazzino che rischiano di scadere. Un sistema virtuoso che abbatte il concetto di merce a scaffale e consente anche di non disperdere materie prime. Il packaging dei prodotti, poi, è realizzato con materiali riciclabili, dalla plastica al cartone.
Massima attenzione anche verso le materie utilizzate. Shampora è infatti un’azienda bio certificabile per tutti gli ingredienti che utilizza. I suoi prodotti non contengono siliconi, parabeni e petrolati.
Crescita e prospettive future
Giovanissima ma con un modello unico nel suo genere, Shampora si sta ritagliando spazio, guadagnando l’attenzione e la fiducia dei consumatori. Merito di una squadra giovane di diciotto persone incluso il team di sei chimici, composta per il 60% da donne. Entro la fine del 2020 sono inoltre previste cinque nuove assunzioni.
A partire dal suo lancio, che risale a settembre del 2018, l’azienda ha realizzato e spedito oltre 55 mila prodotti personalizzati, per un fatturato complessivodi 1 milione di euro nel suo primo anno.
“In questi quattro mesi del 2020 abbiamo prodotto il 45% i di pezzi in più rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Entro quest’anno prevediamo di andare oltre il raddoppio del fatturato. Da settembre 2020 inoltre, grazie agli investimenti fatti nello stabilimento produttivo di Pomezia, Shampora sarà pronta a offrire al mercato oltre un milione e mezzo di prodotti personalizzati all’anno”
Manuel Corona.
Una crescita importante avvenuta grazie ad alcuni finanziamenti di investitori esterni tra cui LVenture Group SpA, Boost Heroes SpA e a un pool di business angel, ma forte soprattutto di un occhio intraprendente e attento alle esigenze del mercato.
“A oggi ci siamo specializzati su tre prodotti cardine: shampoo, balsamo e leave-in, l’obiettivo dei prossimi mesi sarà anche quello di presentare nuovi prodotti haircare, andando così ad ampliare l’offerta. In futuro, sfrutteremo la nostra tecnologia di personalizzazione per lanciare nuovi verticali come, ad esempio la skin-care.”
shampora.it